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Come ci si fa un imbottigliamento privato di Single Malt?

Scritto da Claudio Riva il 20/07/2010

E' ufficiale. In Autunno lanceremo il primo imbottigliamento Laphroaig per il nostro club. Ma quale è l'iter per assicurarsi una bottiglia personalizzata?


Imbottigliare un Single Malt con il nome del proprio club in etichetta è un'impresa difficile ma non impossibile. La via più rapida richiede l'appoggio di un imbottigliatore indipendente e qualche migliaia di Euro nel portafoglio...


Il magazzino delle botti private acquistabili presso Glenglassaugh. Sono delle piccole octave da circa 60 litri.

Normalmente è impossibile acquistare botti direttamente da una distilleria di Scotch Whisky. E' possibile farlo solo per poche distillerie (mi viene in mente Bruichladdich), ma quasi mai a prodotto finito. Normalmente le micro-distillerie hanno bisogno di fare cassa e vendono le botti giovani, appena riempite di spirito. Questo consente di avere un costo accettabile per l'acquisto e di fare una sorta di investimento che consenta all'atto dell'imbottigliamento di vedere lievitare i propri soldi. Il rovescio della medaglia è quello di acquistare una botte senza avere alcuna garanzia sulla sua capacità di maturazione, il risultato non è prevedibile e talvolta può essere squallido.

A solo titolo di esempio, una botte - diciano una Hogshead da 250 litri - può essere acquistata per circa £ 2,000-3,000. Questo è solo il primo dei tanti costi che si devono sostenere ed è l'unico che si deve anticipare. E' normale che la distilleria chieda una sorta di affitto annuale per la botte, che magari includa la possibilità di una visita annuale al magazzino con relativa degustazione del proprio malto - una sorta di pellegrinaggio. Ma il bello viene alla fine. Infatti le botti sono tenute in magazzini duty free, per cui le tasse e le accise non sono ancora state pagate. Quando la botte è considerata pronta (in genere lo decide il distillery manager e non il cliente) - diciamo 10 anni dopo - si devono quindi pagare le imposte, l'imbottigliamento, il costo dell'etichetta e della spedizione. Se è vero che si stima che circa il 60-65% del costo di uno Scotch Whisky vada in tasse, si capisce come il costo iniziale della botte sia solo un piccolo acconto. Altrettanto bisogna considerare il fatto che durante i 10 anni di maturazione il 20-25% del whisky evapora, per la felicità degli angeli; dei 250 litri iniziali ne saranno rimasti circa 200 (quasi 300 bottiglie da 70cl). E neanche una goccia di whisky prende la direzione dell'Italia se prima il tutto non è stato saldato.
(I costi che abbiamo appena specificato sono puramente indicativi)

Quella appena descritta è sicuramente la via più complessa e rischiosa per assicurarsi il proprio Single Malt. Ma è anche quella che offre maggiori soddisfazioni, è come veder crescere una propria creatura. In alternativa, un aiuto ci viene dagli imbottigliatori indipendenti.


Ecco un paio tra i campioni di Laphroaig che stiamo testando per il primo imbottigliamento di "I love Laphroaig"

Abbiamo già detto come le distillerie in genere non vendano botti direttamente a tutti gli imbottigliatori indipendenti. Una buona percentuale delle botti prodotte dalle distillerie finisco nelle mani dei produttori dei blended whisky ed alcune rimangono inutilizzate nei magazzini e finiscono agli indipendenti. Parte di queste botti vengono imbottigliate con il marchio del selezionatore, parte vengono messe a disposizione dei privati. Questo è l'unico modo per procurarsi un imbottigliamento privato delle distillerie più blasonate, come Laphroaig, che non vendono direttamente ai privati.


L'imbottigliamento Laphroaig che abbiamo
selezionato per Slow Food Monza Brianza

In questo caso si tratta sempre di botti già pronte per l'imbottigliamento. Normalmente al cliente privato vengono spediti uno o più campioni (come quelli rappresentati in foto) e si seleziona il preferito. Alcuni imbottigliatori consentono di acquistare anche la mezza botte, diciamo 150 bottiglie, il che rende l'investimento più accettabile, ma normalmente si acquista la botte intera. Tra l'altro non si può conoscere in anticipo il numero esatto di bottiglie (vengono stimati i litri residui nella botte ed è normale che parte dello spirito vada perso durante l'imbottigliamento). Viene quindi proposto il prezzo del prodotto finito, per bottiglia, compresivo dei costi di spedizione verso l'Italia. Non ci sono quindi rischi di evaporazione o di continui balzelli da aggiungere al costo iniziale della botte.

Il cliente finale propone la grafica dell'etichetta, che deve essere approvata dall'imbottigliatore. Le casse di bottiglie di whisky vengono quindi spedite in Italia dove devono fare Dogana, presso cui viene applicata la fascetta dopo regolare pagamento dei costi di sdoganamento e delle accise Italiane. L'ultimo passo è quindi quello di incaricare un proprio corriere di ritirare le casse presso la Dogana e di attendere impazientemente.

In entrambi i casi - acquisto diretto o imbottigliatore indipendente - all'atto dell'imbottigliamento si può decidere se lasciare il whisky alla gradazione di botte (cask strength) o se tagliarlo ad una gradazione più bassa (normalmente 40% e 46% ABV sono le più gettonate).

Infine, è facilmente intuibile come i costi per questi piccoli lotti di bottiglie (mezza botte o botte intera che sia) siano normalmente elevati. Se un Single Malt da supermercato costa attorno ai 35-40€, è difficile che un imbottigliamento privato giunga nelle nostre case per meno di 60€, tutto incluso. E spesso il prezzo finale è fortemente condizionato dalla fama della distilleria o dalla sua rarità (nel caso di distillerie chiuse schizza immediatamente alle stelle), anzichè dalla qualità del malto stesso.

Ricordiamo l' imbottigliamento Laphroaig che abbiamo selezionato per Slow Food Monza Brianza.

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