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Resoconto degustazione Diageo al Woodpecker di Vimercate (12/12/2011)

Scritto da Claudio Riva il 14/12/2011

Presso l'English Pub "The Woodpecker" di Vimercate (Milano) si è tenuta ieri una degustazione di quattro prestigiosi dram di casa Diageo.



Fabrizio Sordi (a sx) titolare del pub The Woodpecker di Vimercate con Franco Gasparri ambasciatore di Diageo

Presso il pub The Woodpecker di Vimercate (MB, Milano) abbiamo assaggiato i seguenti 4 dram "maggiorenni", tutti da 18 anni in su:

  • Caol Ila 18yo 43% vol., Islay
  • Cragganmore 21yo 56% vol., Speyside
  • Rosebank 21yo 53,8% vol., Lowlands, distilleria chiusa nel 1993
  • Talisker 25yo 54,2% vol., Highlands, Isle of Skye
Il Pittyvaich 20 annunciato - e all'ultimo minuto non trovato disponibile nei magazzino Diageo - è stato sostituito dal Rosebank 21. Nessuno si è lamentato ... anzi!


I quattro fuoriclasse tutti "maggiorenni" dal Caol Ila 18 al Talisker 25 anni, con Rosebank e Cragganmore 21


Un piattino in abbinamento ai 4 dram

Il Caol Ila 18 anni (43% vol., Islay) è una tra le espressioni più gentili del malto di questa distilleria di Islay. Fa parte del gamma standard degli imbottigliamenti della distilleria Caol Ila, al colore (e al naso) trasmette un evidente contributo di qualche botte ex-Sherry.

E' decisamente un ottimo dram, anche se è il meno marino delle espressioni Caol Ila. Al naso le note torbate non sono sfacciate e lasciano il posto ad un mix di frutta gialla matura e miele di acacia. In bocca l'ingresso ripropone l'olfatto per poi diventare sempre più duro verso il finale che diventa torbato, tannico (legno e liquirizia) e salmastro.

Da quando Diageo ha deciso di lanciare il Single Malt di Caol Ila, questa distilleria ci ha riservato tante piacevoli sorprese. A parte le versioni unpeated (non torbate) - di cui non si sentiva il bisogno anche se le abbiamo piacevolmente usate come aperitivo o in abbinamento a pesce di lago - il malto di Caol Ila sta dimostrando sul campo di essere di elevata qualità. Il fatto che Lagavulin (l'altra distilleria "torbata" di Islay sempre di proprietà di Diageo) stia lavorando senza un secondo di pausa per produrre 100% Single Malt, il fatto che anche Caol Ila sembra aver preso questa direzione (tanto è vero che da Giugno è chiusa per un importante ampliamento), non può che far bene ad Islay & dintorni.

Proposto in abbinamento con cioccolato al latte, il dram mi è piaciuto così tanto da non poter essere valorizzato da questo accoppiamento.

Il Cragganmore 21 anni (56% vol., Speyside) è una edizione speciale (5856 bottiglie) di questo malto dello Speyside. Parto subito dicendo che il fratello minore, il 12 anni storico membro dei Classic Malts, è assai più bilanciato e piacevole. Quindi questo 21 anni ha deluso un poco, non solo perché è stato servito dopo il Caol Ila.

Le note gialle di miele e verdi di erba del 12 anni sono qui abbastanza nascoste dalla maturazione che ha lasciato una evidente traccia di truciolo di legno e di vaniglia. In bocca non ci siamo, l'alcool risulta fastidioso e i tannini abbastanza verdi rendono questo dram abbastanza anonimo ed aggressivo, il che è abbastanza atipico per un Cragganmore. Le note amare sul finale completano l'opera.

Proposto in abbinamento con del cioccolato fondente, i due caratteri erano assolutamente troppo lontani e quindi incompatibili.


Franco Gasparri ha guidato la degustazione

Il Rosebank 21 anni (53,8% vol., Lowlands) è una riserva speciale (5604 bottiglie numerate) del famoso ed apprezzato malto delle Lowlands. Prodotto con tripla distillazione nella distilleria chiusa nel 1993 e oggi trasformata in edilizia residenziale + un simpatico ristorante, è un malto leggero, spesso definito femminile anche per le sue intense note floreali, di petalo di rosa (coincidenza?!?).

In bocca si sente maggiormente il contributo del legno (botte ex-Bourbon) con note di mela, di pera e di leggera liquirizia. Uno dei Rosebank più floreali anche se il finale un po' corto lo penalizza un poco. Se avesse avuto un altro nome avrebbe probabilmente spuntato un giudizio un poco peggiore...

Proposto in abbinamento con del torrone, piacevole anche se il delicato Rosebank ne è uscito un po' soffocato.

Infine il Talisker 25 anni (54,2% vol., Highlands, Isle of Skye) e qui abbiamo chiuso in bellezza. Seguendo il detto Talisker non sbaglia mai un colpo, anche questo 25 anni si rivela essere un eccellente equilibrio tra forza, dolcezza e persistenza.

Non il solito Talisker 10, piacevole ed immediato, ma un dram più sofisticato e complesso. Le note di cacao e di agrume sono decisamente meno intense e sostituite da un piacevole mix di aromi floreali, di spezie (pepe) e di tanto salmastro (tipo alga e ostrica per intenderci). Il finale è molto lungo con le note affumicate (foglia di tabacco), torbate e di agrume che alla fine svelano la vera natura del dram. Difficile pensare ad una migliore conclusione della degustazione.

Proposto in abbinamento ad una crostata di marmellata, come primo approccio avrei preferito l'abbinamento con il cioccolato fondente (di cui avevo conservato un pezzetto), ma la frutta della torta ha decisamente vinto la sfida. L'abbinamento migliore per il dram migliore, una coincidenza?!?

Bella serata, bella degustazione, locale molto intimo ed ospitale, 20 persone presenti (c'era ancora posto, forza non fatevi sempre pregare!), molti alla loro prima seria degustazione di Single Malt, i fortunati. L'ordine di servizio dei dram (per anni di maturazione) mi ha lasciato qualche dubbio e probabilmente la degustazione del Cragganmore è rimasta un po' offuscata dal precedente Caol Ila, ma non voglio rovinare questa meravigliosa festa.

Mi sento in dovere di ammetterlo, le ultime degustazioni a cui ho partecipato hanno visto in Diageo un indiscusso e formidabile protagonista, mi verrebbe da cantare "Meno male che Diageo c'è!". I dram che ci hanno fatto assaggiare, merito soprattutto di Franco Gasparri, sono decisamente gratificanti. Mi sto piegando al gigante? No, vorrei solo che questo fosse di stimolo per gli altri distributori Italiani che o non fanno niente o portano in degustazioni i loro malti base, quelli da supermercato.


Una ventina di giovani hanno preso parte alla degustazione di Vimercate, molto bene

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