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Quale è l'età giusta per un Single Malt?

Written by Claudio on 05/01/2010

Tutti siamo d'accordo nell'affermare che il Glen Grat 5 anni è un prodotto troppo giovane. Anche se con il GluGlu Whisky Club ne abbiamo assaggiato uno distillato nel 1986 e questo dram era molto molto interessante.


Il 2009 è stato un anno importante per il Single Malt. Un anno record per le vendite, per il rilascio di nuovi prodotti e per la comparsa di preziosi imbottigliamenti con parecchi anni di invecchiamento, come il Glenfiddich 50 anni, il Dalmore 50 anni ed il Highland Park 40 anni (oltre ai Vintage 1964 e 1968). Sono serie limitatissime con prezzo di alcune migliaia di Sterline per bottiglia.

A parte l'ovvio interesse dei collezionisti, viene da chiedersi che senso abbia rilasciare whisky così vecchi. La domanda assume ancora più significato se si osserva come queste bottiglie siano rilasciate in serie limitatissime di poche centinaia di bottiglie, di cui probabilmente ben oltre la metà non verranno mai aperte.


Magazzino di maturazione delle botti
L'obbiettivo di questi imbottigliamenti è sicuramente diverso da quello degli imbottigliamenti standard. Aprendo e degustando questi whisky si cerca qualcosa di diverso. Il messaggio che un dram di questo whisky comunica non è limitato al suo profilo organolettico, ma al ricordo ed alla tradizione.

Mi è capitato di assaggiare (ahimè sempre più raramente) qualche whisky più vecchio di me. L'idea di bere un whisky che sia stato distillato prima della mia nascita mi fa pensare parecchio, ha un qualcosa di poetico. Quante cose ho fatto io in questi anni? Sicuramente tante, che si sono poi dimostrate giuste (poche) o sbagliate (troppe). La nostra botte invece è rimasta lì, ferma, probabilmente in un vecchio magazzino umido e pieno di ragnatele. E che fine hanno fatto le persone che lo hanno distillato e messo in botte? Infine questo whisky è diverso - come base di partenza - rispetto ai whisky attuali? E le botti, anche loro sono diverse rispetto alle botti che si usano oggi? Tante domande che trovano poche risposte nei preziosi e lenti momenti passati degustando queste rarità.

Fatte queste osservazioni, non ho ancora risposto alla domanda che mi sono fatto all'inizio di questo articolo: "Quale è l'età giusta per un Single Malt?".

Semplificando potrei dire che un whisky ricco e morbido (mi verrebbe da dire "dolce") ha più possibilità di reggere una lunga maturazione rispetto ad un whisky duro. Penso ad Highland Park, un prodotto ricco che fa uso di torba (poca), ma che è famoso per il suo aroma di uvetta passa e di Christmas cake (noi diremmo panettone). Assaggiando le sue espressioni di 18 e 30 anni si resta sorpresi dallo scoprire quanto siano ancora giovani ed energici.

Contrariamente, un whisky muscoloso diventando vecchio tende a spegnersi. Durante la degustazione 3x30 organizzata a casa mia con il GluGlu, abbiamo assaggiato Ardbeg, Lagavulin e Laphroaig 30 anni. Tutti siamo rimasti sorpresi dallo scoprire quanto questi malti avessero perso rispetto ai rispettivi più giovani. Per questi prodotti è necessario parlare di tenue complessità e non bisogna sicuramente cercare una gratificazione immediata.

Poi c'è anche la posizione in cui si maturano le botti. Botti che si trovano a livello del mare (quindi quelli isolani) hanno una maturazione più veloce rispetto alle botti che stazionano in mezzo alle montagne, dove le temperature possono andare di parecchio sotto zero durante il lungo inverno.

Quindi, sempre generalizzando, possiamo dividere i Single Malt per zona di provenienza:

  • Lowland: sono whisky morbidi ma poveri, quindi l'eccessiva maturazione porta ad un dominio del legno. Meglio apprezzati se con una età media di 10-12 anni.
  • Highland & Speyside: sono whisky morbidi e ricchi, quindi a fronte di botti particolarmente fortunate si può rischiare un invecchiamento prolungato. Meglio apprezzati se con una età media di 15-18 anni.
  • Islay: qui l'invecchiamento porta ad una perdita lenta delle note torbate, ma ad un assorbimento veloce delle note tanniche del legno. Meglio apprezzati se con una età media di 10-12 anni. Laddove siano presenti dei malti con una importante componente fruttata (vedi Lagavulin), si possono aggiungere alcuni anni (3-4) di invecchiamento.
  • Campbeltown ed altre isole: prodotti con meno torba rispetto ai malti di Islay, sono meno marini e più fruttati. Meglio apprezzati se con una età media di 15-18 anni.

Quale è l'età giusta per un Laphroaig?


Laphroaig 40yo, il più vecchio di sempre
Laphroaig è notoriamente un prodotto "duro". La permanenza prolungata nel legno provoca inizialmente una cessione di vanillina, di dolcezza, poi col tempo inizia a cedere tannini, che invece sono durezze. E se si sommano durezze a durezze si ottiene sicuramente un prodotto non bilanciato.

Ne consegue che per un Laphroaig l'età giusta è normalmente compresa tra i 10 ed i 15 anni. Gli imbottigliamenti di 7 / 8 anni (ce ne sono parecchi di Signatory Vintage) sono normalmente ancora grezzi e spigolosi. Tanta torba, poca dolcezza e una generale sensazione di prodotto piatto, poco complesso. Insomma il famoso fumo liquido.

Maturazione dei Single Grain

Un discorso diverso vale per i Single Grain, i whisky di grano (e non di malto d'orzo) distillati da una singola distilleria. Non so per quale strano scherzo del destino, ma il whisky di grano è destinato ad essere consumato per il 99,99% molto giovane - probabilmente appena sopra i 3 anni minimi per legge - e come ingrediente di un blended. Il whisky di grano che viene imbottigliato come Single Grain è invece spesso invecchiato per 30 o 40 anni in botti ex bourbon e di secondo o terzo uso (quasi esauste). Tra gli imbottigliatori indipendenti, Duncan Taylor è famoso per rilasciare Single Grain di 40 e più anni di invecchiamento. Ho avuto occasione di assaggiarli e sono rimasto molto sorpreso dalla loro freschezza.

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