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Resoconto Islay Jazz Festival (13-15/09/2013)

Scritto da Claudio Riva il 19/09/2013

Si è svolta su Islay l'edizione 2013 dell'Islay Jazz Festival. Per la prima volta siamo stati presenti ed abbiamo potuto apprezzare il fantastico abbinamento musica e whisky.


Prima considerazione Islay è sempre fanstastica, con o senza festival, con il bello o con il cattivo tempo.

Venerdì 13 Settembre siamo partiti dall'Italia in tre ben consapevoli che questa zingarata non sarebbe stata semplice. Già il giorno di partenza (venerdì 13) non è che potesse augurare nulla di buono. Poi da sabato sera in avanti era prevista la fine del mondo con venti oltre i 40 nodi e raffiche sino a 60 nodi (oltre 100 Km/h). Ma non ci siamo fatti intimorire.


Venerdì 13 Settembre, arrivo ad Islay, ingresso nel Sound of Islay verso Port Askaig

Arrivo con un poco di ritardo all'aeroporto di Glasgow, recuperata l'auto (una mitica Audi A1, vi sfido a starci in 3 soprattutto se dietro c'è il sottoscritto ...), di corsa verso il Loch Fyne Oysters per un ottimo piatto di salmone e arrivo con un poco di ritardo al terminal del traghetto di Kennacraig (con solita ramanzina che bisogna essere puntuali, non saremmo Italiani altrimenti :) ). Tutto questo sotto un cielo a tratti piovoso, a tratti variabile, la miscela meteo migliore per vedere tanti arcobaleni.

Partenza con forte acquazzone, ma quando decidiamo comunque di uscire per vedere l'avvicinamento all'isola il cielo si è aperto con il più bel tramonto di sempre. Magia.


Il Lagavulin Islay Jazz Festival 2013 (13-15 Settembre)

Cosa dire del festival. Non essendo per nulla addentro il Jazz ma avendo la curiosità di un bambino, ho approcciato il festival con la verginità necessaria e sufficiente per godermelo sino in fondo. E così è stato.

B&B di Joy pieno da mesi, abbiamo dovuto affrontare l'imbarazzante momento di incontro con il nostro nuovo ospite, un gioioso Irlandese che aveva appena cantato al pub in paese e che era stato evidentemente pagato con una quantità esagerata di pinte ... Poi via per il consueto tour notturno della costa Sud di Islay; che piacere arrivare alle distillerie nel più completo buio e silenzio, entrare come nulla forse e lasciare un saluto al distillatore di turno.

PS. Il rapporto con il proprietario del nostro B&B è stato perfettamente recuperato nella mattina di domenica quando per colazione ci ha offerto un ottimo maccherello cotto in forno al cartoccio, pesce da lui personalmente pescato poche ore prima :).


Stephanie Trick
Americana e nuova star del piano jazz degli anni 20-30

Wednesday Gray
cantante Britannica di Jazz, Blues e Soul

Abbiamo scoperto un festival molto interessante, con artisti emergenti e affermati provenienti da tutto il mondo (Stati Uniti, Svezia, Germania e ovviamento dal Regno Unito). Abbiamo scoperto un isola non stressata come durante il Feis Ile. Abbiamo scoperto quanto funzioni bene l'abbinamento dram-jazz (anche se prima di ogni concerto veniva sempre offerto il solito Lagavulin 16 anni).

Abbiamo preso parte a 5 concerti, di contenuti molto diversi uno dall'altro, e ci siamo sorpresi a gustare la musica in piccoli ambienti - con 50, 60 massimo 100 persone - e potendo così stabile un contatto molto intimo con i vari artisti.


La famosa band Trio Libero durante il concerto di apertura presso al distilleria Lagavulin

Il contrabbasso del gruppo Kit Downes Trio

Dopo un Sabato bellissimo con temperature anche oltre i 16°C, il risveglio di Domenica ci ha regalato una vista sulla baia di Port Ellen con cavalloni da 2 e più metri, raffiche da 100Km/h e la consapevolezza che la giornata sarebbe stata sfortunata. Niente di più sbagliato.

E' stata la giornata più bella del week-end. Appena abbiamo deciso di affrontare gli elementi l'isola si è calmata - ruggendo ogni tanto solo per farci capire cosa sarebbe potuto accadere e quanto in realtà ci voleva bene - ed siamo addirittura riusciti a ritargliarci il tempo per un paio di brevi escursioni.

Prima della partenza siamo stati tempestati di richieste dell'imbottigliamento Lagavulin per il Jazz Festival. Purtroppo non riusciamo ad accontentare nessuno, massimo due bottiglie a testa, delle 1500 bottiglie rilasciate credo non ce ne siano più disponibili (anche gli isolani ormai sono lanciatissimi nel business e si lanciano in generosi acquisti). Abbiamo invece scoperto che dell'imbottigliamento Lagavulin per il Feis Ile c'erano ancora poche bottiglie disponibili (ne erano state rilasciate 3000).

Abbiamo assaggiato in più riprese questo interessante Lagavulin (un 18 anni 1995-2013, ex sherry-butts, 51.9% ABV, £ 99 a bottiglia, 1500 bottiglie tutte numerate).

Cosa dire, un dram semplicemente eccezionale. La possibilità che un imbottigliamento Lagavulin in serie limitata prenda meno di 90 punti è praticamente nulla. Rispetto a quello del Feis Ile 2013, più di una persona ha detto che era leggermente inferiore. Io non ho notato questa grande differenza, sono semplicemente due dram di carattere diverso, quest'ultimo probabilmente un po' meno torbato e speziato ma più morbido, come un buon 18 anni di Islay deve essere.


L'esclusivo imbottigliamento Lagavulin per l'Islay Jazz Festival


Alle spalle cavalloni da oltre 5 metri, gioia incontenibile e tanti ricordi da portare a casa (ad Andrea ovviamente)

Un gruppo di amici e due bottiglie in spiaggia

Il Jazz Festival di Islay è sicuramente diverso rispetto al Feis Ile. Molta meno gente, pochi assetati di bottiglie da collezione, tanti locali che hanno partecipato agli eventi del weekend. Isola comunque piena ma molto vivibile.

Abbiamo rivisto alcuni amici. Quando Tom ci ha chiamati per chiederci se eravamo interessati a condividere con lui l'assaggio di un Bruichladdich 1969, non abbiamo ovviamente esitato a rispondere di sì. Ci siamo rincorsi al telefono per una giornata intera - maledetta Scozia, quando avevo campo io non lo aveva lui e viceversa - finché, magicamente, proprio quando siamo giunti per una rapida visita alla distilleria di Bruichladdich ci siamo ritrovati a pochi metri di distanza.

Da lì ad organizzare (complice il meteo FANTASTICO) una degustazione sulla spiaggia di Saligo il passo è stato molto breve. Sotto a noi una spiaggia morbida e finissima, davanti a noi la forza dell'Oceano, attorno a noi amici che parlano lingue diverse ma che subito si comprendono grazie al fantastico dram che gelosamente custodiscono nella mano.

Solo la lucida follia che guida i gesti quotidiani può trosfarmare una persona brillante in un genio, un conoscente in un amico per la vita. Grazie, Tom, per gli indimenticabili momenti passati in spiaggia.


Magic moment ad Ardbeg

Anche gli amici delle distillerie ci hanno trattati con il solito riguardo. Quando ci siamo trovati ad assaggiare un Ardbeg (un 1974, mica un bau bau micio micio) in un bicchiere Laphroaig durante il Lagavulin festival, ci siamo detti ... "What else?!".

Il rientro verso casa è stato con il brivido. Tutti i traghetti della Domenica sono stati spostati da Port Ellen a Port Askaig - porto più protetto per i venti provenienti da Ovest - e sono partiti con ritardi anche di ore.

Noi avevamo prenotato il primo traghetto di Lunedì, quelle delle 7 di mattina, perchè tutti gli altri erano pieni. Questa scelta "forzata" si è dimostrata azzeccata perchè ci ha concesso di partire puntuali anche in condizioni estreme (il traghetto delle 7 è l'ultimo che arriva su Islay la sera precedente e quindi ha potuto partire senza accumulare ritardi).

Arrivati a Kennacraig con soli 20 minuti di ritardo ci siamo goduti la guida verso Campbeltown con l'oceano che ruggiva alla nostra destra con intensi e continui cavalloni anche di 5 metri. Il paradiso del surf.

Un ultima visita alla distilleria di Springbank (la migliore di sempre, grazie Nadi, varrà la pena raccontarla) e poi via di corsa verso l'aeroporto per il rientro, assolutamente non triste per la consapevolezza di aver vissuto (ancora, ma non per l'ultima volta) una esperienza indimenticabile.

Riccardo, Alex, grazie per avermi trascinato in questa bella avventura. Già messo in agenda per il 2014...

Novità a Laphroaig

Segnalo un paio di novità a Laphroaig rispetto alla nostra ultima visita di Maggio. E' stata sostituita la Spirit Safe di sinistra (quella che controlla gli Spirit Still, gli alambicchi di seconda distillazione). Identica alla precedente, sempre ottone fuori e acciaio inox dentro ... solo un poco più pulita.

E' stato portato a termine l'aggiornamento del packaging della linea base di Laphroaig: le etichette del Quarter Cask, del 10 anni e del 10 anni Cask Strenght (siamo al batch 5), dopo essere state annunciate ad inizio anno sono finalmente comparse su tutte e tre le bottiglie. Tra l'altro anche in Italia il 10 anni in GDO è adesso con l'etichetta nuova (visto per la prima volta ieri).


La nuova Spirit Safe di Laphroaig, quella che controlla gli alambicchi di seconda distillazione

Dettaglio della nuova Spirit Safe

Questa è invece la vecchia rimasta

Il nuovo Laphroaig Quarter Cask

Il nuovo Laphroaig 10 anni

Il nuovo Laphroaig 10 anni CS

Il nuovo negozio di Bruichladdich, sempre più cool, l'influenza Francese inizia da qui

Ti sfidiamo!

La parola Laphroaig è ripetuta in questo sito per alcune centinaia di volte.
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