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L'International Malt Whisky Festival di Gent (Belgio)

Scritto da Claudio Riva il 13/02/2011

Proseguiamo il nostro tour dei festival Europei alla ricerca del dram perfetto. Oggi per la prima volta siamo andati a Gent, nel Belgio, dove abbiamo trascorso una giornata davvero piacevole.


Dopo la (deludente) visita del 2010 al Festival di Spa, abbiamo deciso di tornare in Belgio per visitare l'altro festival, quello di Gent. Quest'ultimo è organizzato dalle stesse persone dell'Olandese Whisky Live di Leiden, probabilmente il migliore whisky festival dell'Europa continentale, per cui le aspettative erano alte.

Bruxelles è ben collegato con gli aeroporti Italiani, e Gent si trova ad un'ora di treno dall'aeroporto - con treni molto frequenti ed alcuni addirittura diretti. Diciamo che casa-festival in 5 ore non è una utopia ... per cui, complici i voli low-cost, è ipotizzabile la visita in giornata (è un po' da malati di mente, ma siamo consapevoli di avere qualche problema).

Allora, il festival non è grande, il tutto è concentrato in un grande salone con una ventina di espositori, ma lo spirito (scusatemi il gioco di parole) è quello giusto. Sono presenti tutti i distributori nazionali, per cui la gran parte delle distillerie Scozzesi ha un angolino riservato. Laphroaig è presente con i soliti tre imbottigliamenti standard, il 10 il 18 ed il Quarter Cask, ma sinceramente - visto il numero nutrito di amici Belgi che frequentano il festival di Islay - mi sarei aspettato un maggiore interessamento verso i torbati.

Il primo incontro è stato una piacevole conversazione privata con David Wishart, autore di Whisky Classified, uno dei primi libri ad avere affrontato il tema del voler catalogare i single malt in categorie di "gusto simile". Il libro - che tra l'altro è disponibile anche tradotto in Italiano con il non azzeccato titolo "Il gusto del whisky" (Edizioni Bolis) - propone una classificazione monodimensiale (cioè su un asse) in 7 macro-categorie, classificazione che è stata più recentemente rivista (sull'onda della mappa del gusto di Diageo) in una tabella bidimensionale, dandogli però un taglio da tecnico degustatore e non da uomo marketing nella stanza dei bottoni. David ha infatti evidenziato come dalla griglia Diageo emerga che Lagavulin è dal lato opposto rispetto ad Ardbeg e Laphroaig. Questa scelta sembra motivata più dal fatto di voler distinguere Lagavulin dai diretti concorrenti piuttosto che metterli tutti insieme nella stessa categoria, cosa che è universalmente accettata dai consumatori. In oltre un'ora di chiacchierata, David mi ha raccontato la "sua" storia dello Scotch Whisky intervallandone i principali capitoli con la degustazione di 8 Single Malt (sigh! era solo l'inizio) , 7 scelti per rappresentare le sue 7 categorie + 1 Laphroaig Quarter Cask fuori concorso ed offerto in onore della mia presenza...

Il pomeriggio è proseguito con un'altra bella chiacchierata con Andrea Spinello, responsabile vendite estero del gruppo Interbev (Balblair, Balmenach, Knockdhu, Old Pulteney, Speyburn). Sì, Andrea Spinello, un Italiano che non so come è finito a lavorare in Scozia facendo il lavoro più bello che esista sul nostro pianeta, l'ambasciatore per una compagnia che produce whisky. Andrea ha già catturato l'attenzione di Davide, adesso è stato il nostro turno e non è detto che in futuro non si faccia qualcosa insieme. Da lui ho avuto l'ulteriore conferma di quanto il mercato Italiano sia piccolo e concentrato solo sui soliti pochi marchi, noi da un po' di anni stiamo lavorando per allargarne l'orizzonte, ci vuole tempo e tanta pazienza...

Infine il masterclass di Glenfiddich con Ian Millar, uomo poco più che cinquantenne ma con una esperienza quarantennale nel mondo dello Scotch Whisky ed universalmente riconosciuto come uno dei maggiori guru del settore. Oggi Ian è l'ambasciatore di Glenfiddich, una delle pochissime distillerie Scozzesi ad essere rimasta di proprietà della famiglia (pure Scozzese) che la ha fondata nel XIX secolo. Ogni incontro con Ian è sempre molto piacevole, ricco di informazioni e curiosità che solo lui può sapere, ma anche divertente e a tratti da cabaret come quando alla fine si è scoperto che uno dei presenti alla degustazione aveva solo 17 anni.... Tanto per la cronaca Ian, che era appena arrivato dalla Svezia, si è presentato con il range completo di Glenfiddich (dal 14 al 30 anni) oltre ad una rara bottiglia del vintage 1976, 31 anni, una rara botte ex-Bourbon imbottigliato nel 2007 come single cask per la sua eccellente qualità. La abbiamo azzerata.

Lasciamo spazio ad un piccolo resoconto fotografico, l'appuntamento da queste parti è per il prossimo Whisky Live di Leiden (18-20 Novembre 2011).


La sede del festival, il centro congressi di Gent, diciamo che la chiesa di Leiden è un poco più bella...

Non so cosa c'è scritto ... spero non "vietato consumare alcool" perché a questo punto sono sanzionabile...

La pipe band apre il festival e accoglie l'ottimo haggis con il tradizionale "Address to a haggis"

Come da tradizione vengono premiate le distillerie e gli imbottigliatori che si sono distinti

L'imbottigliamento del festival di Gent, un single cask di Glendronach 8 anni, Vintage 2002

Andrea, Italiano trapiantato in Scozia a fare il lavoro più bello del mondo: ambasciatore di Balblair

Un brindisi "torbato" al Quarter Cask con David Wishart, autore di Whisky Classified

Ian Millar ci presenta il range standard di Glenfiddich ed una incredibile sorpresa

Anche qui - come in Italia - in distribuzione sono disponibili solo i Laphroaig 10, 18 e Quarter Cask

Il locale negozio specializzato Whiskycorner aveva in degustazione il Laphroaig 40 anni a 30€ al dram, peccato che nella bottiglia fossero rimasti meno di 2 cl ... ho provato a chiedere la sniffata gratuita ma niente da fare ... sono peggio degli Scozzesi ...

Ardbeg come al solito da queste parti utilizza un marketing davvero spinto ... a Leiden c'erano due bionde, qui una bionda e una mora ... l'età è sempre da consumo non consapevole ... provare a fare qualcosa di simile anche al festival di Milano?

Ti sfidiamo!

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